Salvadori B.
patinatura metallo contemporaneo indagini scientifiche trattamenti superficiali
La patinatura del bronzo è una tecnica antica, basata su ricette empiriche, che risponde a un criterio sia funzionale che estetico e che viene anche oggi impiegata sulle opere contemporanee. Le caratteristiche morfologiche e funzionali delle patine prodotte artificialmente possono essere influenzate sia dalla ricetta per la patinatura, sia dai trattamenti preliminari di finitura a cui le opere vengono sottoposte con mezzi sia meccanici che chimici. Questi trattamenti, infatti, modificano la struttura superficiale del metallo sul quale verrà stesa la patina, con effetti diversi sul grado di adesione, sulla resa estetica e sulla durabilità della patina stessa. La letteratura propone alcuni studi finalizzati alla caratterizzazione di patine intenzionali dal punto di vista composizionale e morfologico [1-3], ma è necessario ampliare la casistica e indagare in modo sistematico il ruolo delle diverse combinazioni fra tipo di patina e trattamenti preliminari. Un'adeguata conoscenza delle patine artificiali, infatti, non solo consente di sviluppare metodi appropriati per la conservazione e il restauro, ma anche di differenziare patine naturali e intenzionali [4-6]: questa costituisce una delle principali criticità nell'analisi di un'opera contemporanea, in quanto gli effetti voluti dall'artista coinvolgono spesso gli stessi composti che si originano dal degrado ambientale. Un esempio significativo di questa problematica è l'opera in bronzo "I servi muti" di R. Barni (1988) esposta all'ingresso della Fattoria di Celle (PT), sul quale è stata avviata, alcuni anni fa, un'attività di monitoraggio congiunta fra Consiglio Nazionale delle Ricerche e Opificio delle Pietre Dure, per il controllo dello stato di conservazione dell'opera [7]. Le superfici presentavano effetti diversificati con patine dal bruno al verde di diverse gradazioni, oltre a evidenti depositi di natura animale (Fig. 1). In casi come quello riportato, è molto difficile comprendere quali patine siano residuo di quella originale e quali, invece, sono il risultato del deterioramento. Questo rende difficoltoso stabilire lo stato di conservazione dell'opera, normalmente correlabile alle patine di alterazione. Benché sia ovvio che una patina artificiale, soprattutto in esterno, si modifica e si perde nel tempo, sarebbe cruciale conoscere a fondo le sue caratteristiche iniziali e l'effetto sul metallo per poter fare una valutazione appropriata. Nell'ambito di questa tematica, saranno qui presentati alcuni risultati di uno studio sistematico effettuato su modelli di bronzo con patinature artistiche contemporanee, svoltosi in parte nel corso della tesi di laurea magistrale della Dott.ssa Teresa Bruni, grazie alla proficua collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Opificio delle Pietre Dure [8,9].
Source: DALLE TECNICHE ALLO STILE - Sculture in ferro e in bronzo del secondo Novecento, Fondazione Pistoia Musei - Palazzo Buontalenti, Pistoia, 3-4/12/2019
@inproceedings{oai:it.cnr:prodotti:415415, title = {Patinature artistiche su opere in bronzo contemporanee: fra estetica e conoscenza, il ruolo delle indagini scientifiche}, author = {Salvadori B.}, booktitle = {DALLE TECNICHE ALLO STILE - Sculture in ferro e in bronzo del secondo Novecento, Fondazione Pistoia Musei - Palazzo Buontalenti, Pistoia, 3-4/12/2019}, year = {2019} }